venerdì 30 aprile 2010

Terza lezione del 30 Aprile

DIFFERENZE TRA DUE HOME PAGE:
REPUBBLICA.IT E CORRIERE.IT


Homepage "laRepubblica.it"


La Repubblica rinnova la grafica della testata on-line, con una nuova logica che verte sì all’aumento del numero di utenti in rete, ma che rimane fedele alla versione cartacea, per questioni legate alla linea editoriale ed alla congiunta volontà di non penalizzare le vendite in edicola o tramite abbonamento. Si conferma il quotidiano più letto in Italia, seguito dal Corriere della Sera, che pur dispone di una versione on-line,seppur differente sul piano dell’impostazione grafica e concettuale.

Repubblica ha modificato un sito di successo sposando una logica intuitiva e prettamente digitale: velocità e news in tempo reale, scrolling molto lungo, maggiore profondità della pagina. Punta sulla auto-costruzione della notizia, grazie a tecnologie che supportano più applicazioni, multimedialità e maggiore interattività dei testi, corredati da foto in gran quantità. Ha inoltre introdotto funzionalità a pagamento, quali la possibilità di sfogliare interamente il giornale. L’informazione locale è situata in alto, in modo che sia ben visibile e la navigazione appare sempre meno giornalistica, più volta a proporre servizi: grande quantità di icone pubblicitarie, spesso a cavallo di articoli, con l’intento di guadagnare nuovi spazi per attirare l’attenzione del lettore, tanto da non rendere ben chiara la distinzione tra pubblicità redazionale e advertising vera e propria. La Repubblica ha un andamento di scrittura orizzontale, che segue alla lettera la tecnologia, l’unica vera scienza capace di fare il mercato. Non a caso la possibilità di leggere il giornale tramite smartphone segue questa logica.



Homepage "Corriere.it"

Il Corriere della Sera al contrario, mantiene un’impostazione più tradizionale ma dispendiosa in termine di tempi di lettura ed ha un andamento di scrittura verticale al contrario di Repubblica.it. Non prevede icone bensì percorsi, dunque risulta maggiormente didattico. Ha una barra di scorrimento più breve e semplice, immediata. La parte dedicata all’informazione locale è quasi celata e anche la multimedialità -video,blog,foto,lunghe gallerie di immagini - appare solo dopo aver scrollato una serie di notizie minori. L’articolo e l’interpretazione dei fatti sono esclusivamente un lavoro di collage, in cui il giornalista ha scarsa autonomia.



Repubblica.it -> work in progress

vecchia homepage


Repubblica è una delle ultime testate che ha recemente aggiornato la sua homepage.

Di nuovo notiamo a colpo d'occhio un alleggerimento generale della pagina, che è stata resa più multimediale e con più servizi per l'utente, quali la possibilità di seguire gli aggiornamenti anche su Twitter e Facebook e un'apposito menù con tutte le opzioni possibili e servizi utili per l'utente.
Possiamo dire che ha eliminato, almeno in contesto multimediale, quei rimasugli di impostazione tradizionale (quasi cartacea) della prima pagina.

In questo modo l'utente ha meno difficoltà ad aggirarsi per l'homepage e, cosa non sottovalutabile, perde meno tempo a leggere un articolo. Infatti un'altra differenza che si può evidenziare è proprio l'organizzazione dei contenuti, prima molto più lunghi che occupavano molto più spazio, ora più leggeri e facilmente leggibili e consultabili proprio per la loro impostazione più rapida, quasi fossero input.

Il giornale ha avuto diverse evoluzioni anche per quanto riguarda la sua storia (soprattutto per vicende politiche) e, dagli ultimi dati, ha ristretto il divario in fatto di vendite con il rivale storico "Il corriere della sera". I cambiamenti che potrebbero interessarci di più avvengono dal 1996 in poi, quando lo storico direttore Scalfari lascia dopo 20 anni la guida del giornale (ricordiamo che il giornale è nato nel gennaio del 1976).
La "Repubblica" inizia ad inserire inserti e creare riviste specializzate e inizia il suo percorso nel campo multimediale.

Concludendo, lascio a voi eventuali suggerimenti per quanto riguarda l'evoluzione del giornale in esame.



nuova homepage

martedì 27 aprile 2010

Seconda lezione del 23 Aprile



Quali sono le sostanziali differenze che caratterizzano il giornalismo tradizionale e quello digitale?

Il giornalismo tradizionale, purtroppo, si sta avviando al modo di scrivere tipicamente multimediale; infatti, su carta stampata, spesso troviamo titoli di articoli in prima pagina quasi scontati, che a volte non colpiscono in pieno l'attenzione di chi è tentato a comprare il giornale per abitudine. I giornali stanno comunque cambiando anche la loro impostazione a livello di impaginazione. Ad esempio, su giornali come "Il corriere della sera", "La stampa", "Il sole 24 ore" per citarne alcuni, rispetto a qualche anno fa hanno aggiunto complessivamente più immagini e alleggerito a livello ottico i loro articoli.
Sembra quasi che i giornali stiano perdendo un pò di quell'autorità che avevano perchè influenzati dal mondo multimediale.

Per quanto riguarda invece l'informazione digitale, nonostante il suo costante aggiornamento, ha diversi difetti.
Primo fra tutti è la troppa facilità di accesso alle informazioni stesse; può essere un vantaggio perchè si hanno tutti i cambiamenti ed evoluzioni in tempo reale, ma è davvero giusto che chiunque legga una notizia su internet può improvvisarsi giornalista e rielaborarla a piacimento?
Un esempio potrebbe essere Wikipedia: sito senza dubbio utile per la sua facile reperibilità, ma non completamente attendibile (senza offendere ovviamente gli utenti che hanno partecipato alla crescita del sito).
Come seconda cosa, il giornalismo digitale è troppo veloce in quanto le notizie vengono servite calde,spesso con errori che, se venissero rilette e rielaborate, sicuramente non troveremmo.
Inoltre, su internet troviamo di tutto, troppo e spesso di inutile e futile.
Cosa peggiore è il costante rischio di sintesi causato dalla velocità e dal sovraccarico di informazioni. Quante volte ci capita di leggere un articolo su una notizia che magari ci interessa e dopo averlo letto ci diciamo "si..breve e sintetico..ma non ho capito nulla!".
Cosa non scontata è proprio il fatto che non c'è un vero e proprio "manuale" che insegna come scrivere su internet, quindi tutti possono scrivere ciò che vogliono senza magari un reale controllo e, quindi, la qualità e l'originalità dell'informazione viene persa totalmente per colpa dell'orologio che corre troppo veloce.

Questo fa capire quanto il vero padrone dell'informazione, tradizionale o digitale che sia, è il lettore/utente che può scegliere come e di cosa informarsi.

L'informazione, purtroppo, sia tradizionale che digitale pecca di una grave colpa: la prima di avere spesso scrittori che, per (forse) condizioni politiche della testata, portano il lettore a conclusioni che magari non erano state preventivate; la seconda di essere spesso troppo leggera e facile, quando magari potrebbe essere più autorevole e sintetica al tempo stesso senza cadere in confusione.

Concludo lasciando alcuni dati che possono far riflettere sull'andamento dell'informazione in Italia:
- 1/10 sceglie la carta stampata (siamo quasi in 60 milioni...fatevi i vostri conti);
- 1/5 (più di 11 milioni scelgono internet);
- 1/3 sceglie la TV.

Da ricordare cito il sito di Italianews.it (simile a Google News come impostazione) che raccoglie notizie di tutte le testate italiane e Masterworld.org che ha preso per intero notizie di "Repubblica", rischiando di finire in un processo perchè segue una politica non consona ad un blog.





Prima lezione del 16 Aprile




Come si può capire dal titolo, questo blog è nato come progetto parallelo alle lezioni tenute dal Prof. Lelio Alfonso all'Università degli Studi di Parma.

Il corso si insinuerà in diversi campi, quali il Giornalismo, l'evoluzione della comunicazione, come si sta adattando l'informazione passando da carta stampata a informazione mediatica e le differenze fra questi due modi di comunicare.





Durante la prima lezione abbiamo affrontato il tema dei social network, quali Twitter e Facebook e di Europeana.
I social network sono l'emblema del nuovo modo di comunicare, non solo a livello informativo ma anche a livello interpersonale: tutto, infatti, diventa più veloce, sottoposto a cambi continui e repentini.
Le informazioni sono in questo modo alla portata di tutti. Non solo tramite i vari siti di informazione, ma anche attraverso i blog, come quello che sto scrivendo io.
Certo, il blog non dona la completa attendibilità dell'argomento di cui si parla, ma regala sicuramente un prezioso punto di vista, di chi scrive e chi legge.

Rimanendo in tema di punti di vista, di opinioni e di discussioni, mi sorgeva una piccola e grande domanda al tempo stesso: internet, o comunque tutti i media in generale, ci danno si la possibilità di essere al centro del vortice informativo, ma c'è qualcosa o qualcuno che ci dice "si questa è una vera informazione e non una bufala?". Quanto di quello che leggiamo è realmente vero o modificato nel suo contenuto essenziale?