martedì 27 aprile 2010
Seconda lezione del 23 Aprile
Quali sono le sostanziali differenze che caratterizzano il giornalismo tradizionale e quello digitale?
Il giornalismo tradizionale, purtroppo, si sta avviando al modo di scrivere tipicamente multimediale; infatti, su carta stampata, spesso troviamo titoli di articoli in prima pagina quasi scontati, che a volte non colpiscono in pieno l'attenzione di chi è tentato a comprare il giornale per abitudine. I giornali stanno comunque cambiando anche la loro impostazione a livello di impaginazione. Ad esempio, su giornali come "Il corriere della sera", "La stampa", "Il sole 24 ore" per citarne alcuni, rispetto a qualche anno fa hanno aggiunto complessivamente più immagini e alleggerito a livello ottico i loro articoli.
Sembra quasi che i giornali stiano perdendo un pò di quell'autorità che avevano perchè influenzati dal mondo multimediale.
Per quanto riguarda invece l'informazione digitale, nonostante il suo costante aggiornamento, ha diversi difetti.
Primo fra tutti è la troppa facilità di accesso alle informazioni stesse; può essere un vantaggio perchè si hanno tutti i cambiamenti ed evoluzioni in tempo reale, ma è davvero giusto che chiunque legga una notizia su internet può improvvisarsi giornalista e rielaborarla a piacimento?
Un esempio potrebbe essere Wikipedia: sito senza dubbio utile per la sua facile reperibilità, ma non completamente attendibile (senza offendere ovviamente gli utenti che hanno partecipato alla crescita del sito).
Come seconda cosa, il giornalismo digitale è troppo veloce in quanto le notizie vengono servite calde,spesso con errori che, se venissero rilette e rielaborate, sicuramente non troveremmo.
Inoltre, su internet troviamo di tutto, troppo e spesso di inutile e futile.
Cosa peggiore è il costante rischio di sintesi causato dalla velocità e dal sovraccarico di informazioni. Quante volte ci capita di leggere un articolo su una notizia che magari ci interessa e dopo averlo letto ci diciamo "si..breve e sintetico..ma non ho capito nulla!".
Cosa non scontata è proprio il fatto che non c'è un vero e proprio "manuale" che insegna come scrivere su internet, quindi tutti possono scrivere ciò che vogliono senza magari un reale controllo e, quindi, la qualità e l'originalità dell'informazione viene persa totalmente per colpa dell'orologio che corre troppo veloce.
Questo fa capire quanto il vero padrone dell'informazione, tradizionale o digitale che sia, è il lettore/utente che può scegliere come e di cosa informarsi.
L'informazione, purtroppo, sia tradizionale che digitale pecca di una grave colpa: la prima di avere spesso scrittori che, per (forse) condizioni politiche della testata, portano il lettore a conclusioni che magari non erano state preventivate; la seconda di essere spesso troppo leggera e facile, quando magari potrebbe essere più autorevole e sintetica al tempo stesso senza cadere in confusione.
Concludo lasciando alcuni dati che possono far riflettere sull'andamento dell'informazione in Italia:
- 1/10 sceglie la carta stampata (siamo quasi in 60 milioni...fatevi i vostri conti);
- 1/5 (più di 11 milioni scelgono internet);
- 1/3 sceglie la TV.
Da ricordare cito il sito di Italianews.it (simile a Google News come impostazione) che raccoglie notizie di tutte le testate italiane e Masterworld.org che ha preso per intero notizie di "Repubblica", rischiando di finire in un processo perchè segue una politica non consona ad un blog.
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